L’itinerario si snoda passando attraverso alcune delle località più ricche di storia dell’intera regione. Il percorso ha inizio a Cividale e si sviluppa lungo le Valli del Torre sui cui rilievi sorgono resti degli antichi castelli, che anticamente controllavano tutto il tracciato che da Cividale portava a Gemona. Medioevali anche importanti testimonianze dell’arte religiosa, nelle innumerevoli chiesette votive.
A nord-ovest della città ducale si incontra Faedis. In località Campeglio (Borgo San Rocco), girando verso Raschiacco, sulla sinistra, troviamo le rovine del Castello di Soffumbergo, che, costruito probabilmente nel secolo XI, fu abbandonato nel corso del Quattrocento. Oggi rimangono i resti delle torri, della cinta muraria e della domus. Presso il castello, troviamo la chiesetta alpestre, anticamente dedicata a San Giorgio, che venne costruita nel corso del Trecento e consacrata il 26 maggio 1366. All'interno, molto interessante è l'altare ligneo con trittico di ispirazione cinquecentesca. Alla fine del Cinquecento divenne sede della Confraternita di San Rocco correggere carta. Nella sottostante località di Raschiacco, troviamo la Chiesa di San Martino, la cui fondazione si pensa che risalga al 1200, ma che, con le successive trasformazioni, assunse l'attuale aspetto quattrocentesco.
Ripartendo verso il Municipio di Faedis si arriva a Borgo S. Anastasia, m 181 s.l.m.. Questo borgo, collocato proprio sotto i manieri, risale all’epoca della costruzione dei castelli ed era allora destinato alle abitazioni dei servi e alle stalle; il suo nome deriva da un'antica chiesa ora scomparsa.
Prendendo Via dei Castelli ci si avvia per il sentiero che, fin dal Medioevo, rappresenta l'unica strada di accesso ai Castelli di Zucco e Cuccagna. La strada lastricata, ancora visibile, consentiva la salita dei cavalli al castello. Dopo circa 15-20 minuti di camminata arriviamo al Castello di Zucco, 299 m s.l.m., dove possiamo ammirare la Chiesetta della Madonna del XVI secolo oltre ad uno splendido panorama. Questo castello fu costruito come difesa dell'accesso al sentiero che imbocchiamo proseguendo la camminata.
Dopo circa una decina di minuti di cammino si arriva al Castello di Cuccagna, 357 m s.l.m, del quale sono ancora ben visibili l’imponente torre maestra (interamente restaurata), i resti della cinta sud-est e la parete sud-est del mastio.
Dopo aver terminato la visita, si prosegue per il sentiero che conduce alla chiesa di San Rocco. Il giro dura circa 1 ora 20 minuti e non necessita di un abbigliamento particolare.
Proseguendo verso Attimis, s’incontra la frazione di Racchiuso, che conserva, nella Chiesetta di San Silvestro, affreschi cinquecenteschi. Svoltando a sinistra, in località Borgo Faris, sorge il Castello di Partistagno. Anche questo castello svolgeva una funzione di controllo sulla strada che da Cividale conduceva a Gemona. La struttura comprende l'antica torre-mastio, il palazzo con una serie di bifore del Trecento e la vicina Chiesetta di Sant'Osvaldo che conserva un’abside affrescata con il ciclo dei dodici apostoli.
Ad Attimis, da non perdere, il Museo della Terra dei Nove Castelli Partendo dal Museo dei Castelli, s’imbocca la strada di fronte, per un breve tratto asfaltata, poi si imbocca il sentiero attorniato da un bosco di aceri e frassini. Per questa via si arriva al Castello inferiore , di cui sono tuttora visibili i resti di una cinta e di una torretta semicircolare che sporgeva dal perimetro. La muraglia parrebbe essere stata di forma pentagonale. Sono presenti anche i resti della torre-mastio. Proseguendo per il sentiero, non sempre agevole, troviamo il Castello superiore, il più antico. La torre maestra aveva forma pentagonale ed è stata ripristinata. I resti a noi pervenuti fanno ritenere che la forma della cinta muraria fosse quella di un ovale allungato. E' visibile un muro con feritoie strombate, forse ciò che rimane della dimora padronale.
Questa escursione a piedi è lunga 3 Km e comporta una camminata di un ora.
Proseguendo verso Nimis, percorriamo un tratto di strada in salita immersa nel fitto bosco che conduce al Passo di Monte Croce, poi si discende fino al bivio di Cergneu. Del Castello di Cergneu sono visibili ancora i resti del lastricato originale della stradina castellana e un bel ponticello di accesso ad arco. Sulla parte interna dei resti della torre si possono osservare gli inserti per le travature di quattro piani, che facevano parte della domus magna del secolo XIV. Nimis racchiude una tra le più antiche chiese della regione, la Pieve dei Santi Gervasio e Protasio.
A ovest, poco fuori il paese, si incontra il santuario della Madonna delle Pianelle con la statua della Vergine in pietra dipinta, opera di un maestro friulano del XV secolo.
Proseguendo arriviamo a Tarcento, con l’alta Torre di Coja che domina tutta la pianura; del castello, incendiato nel 1511, rimane solo questa torre. Interessante la visita al Museo Archeologico e Naturalistico. Tornando verso sud, tra Molins e Leoneriacco, s’incontra il borgo medievale fortificato di Villafredda del secolo XIV, epoca alla quale risale la torre quadrata, ancora provvista di feritoie, trasformata poi in campanile della cappella gentilizia dei signori Liruti. I muri basamentali e gli scantinati sui quali sorse l'edificio secentesco sono più antichi, del secolo XV, e facevano parte di una casa-forte.
Da Tarcento ora torniamo verso sud, seguendo le indicazioni per Povoletto. Raggiunta la frazione di Savorgnano del Torre, sulla sinistra, sorge il Castello della Motta. Da Savorgnano, proseguendo per Primulacco si può fare una deviazione per la località Belvedere dove si trova la Domus Magna dei Partistagno, recentemente ristrutturata, che fu edificata nel 1467 da quel ramo della famiglia Cuccagna come residenza estiva.
Tornando verso Primulacco, sulla destra, si imbocca Via Nuova, per arrivare prima a Ravosa e poi a Magredis, dove nel 1400 è stata edificata la Chiesa di San Pietro. Attraversando il ponte sul Malina si giunge a Bellazoia dove sorge la duecentesca Chiesetta di San Leonardo.
Tornando verso il paese di Povoletto seguiamo le indicazioni per Cividale, dove si giunge dopo aver percorso 55 Km.
Link per vedere il percorso con Google Maps!