Traduttore

giovedì 29 dicembre 2011

Per un dolce Natale tra parenti stappo un vino d'eccezione!

Quest'anno abbiamo festeggiato il Natale in famiglia quindi per stupire i commensali al dolce ho tirato fuori una fresca bottiglia di Petrussa: PENSIERO. La prima volta che l'ho assaggiato ero al sale e pepe di Stregna ... È stata una rivelazione... Ovviamente alla prima occasione sono andato a Prepotto in azienda e mi sono portato a casa tre bottiglie ... ho fatto un successone tra parenti e amici ... per saperne di più vi rimando al loro sito internet, molto ben curato:
http://www.petrussa.it/
A proposito del "pensiero" si legge:
"Pensiamo ad un vino ricco, concentrato e potente: il Verduzzo Friulano riesce ad esprimere queste caratteristiche e molte altre ancora se posto in condizioni particolari. La sua tipica alta concentrazione di tannini lo avvicina ad un vino rosso mantenendo però la sua splendida veste da vino bianco. 
Queste caratteristiche di base però non sono ritenute sufficienti, neppure se in concentrazione elevata per l’appassimento. Solo nelle annate climaticamente più difficili infatti si può sviluppare la muffa nobile che trasforma incredibilmente il vino, facendogli assumere una dimensione particolare, con sfumature aromatiche eleganti e non scontate.
Ancora una volta non è la potenza, né l’alta concentrazione di zuccheri residui a fare grande un vino, bensì il suo equilibrio aromatico e gustativo. Non cerchiamo l’esasperazione dei tanti zuccheri residui, la lasciamo ad altri. Pensiero è un vino personale, che non vuole piacere a tutti: questo ci rende sereni con noi stessi."

...direi tutto vero! .... provare per credere!!!

giovedì 22 dicembre 2011

Faccio il pieno non solo alla macchina


Nel mio girovagare per i Colli Orientali del Friuli (andando a fare benzina in Slovenia, visti i costi in Italia) attraverso il valico di Vencò, venendo da Cividale su una collina tra vigneti e boschi incontaminati si scorge l'azienda La Viarte.

Confezione da due "La Viarte"

Così ci faccio un salto prima il pieno alla mia personale cantinetta poi il pieno (di benzina) alla macchina !

La Viarte è una cantina di 26 ettari vitati in una stupenda posizione del Friuli collinare da cui si gode un panorama di invidiabile bellezza che guarda alla vicina Slovenia. Da sempre si concentra su vini frutto del territorio di origine e che, anche nelle varietà internazionali, sanno proporsi con un'anima friulana.

 
Merita una vistita di persona, toverete il titolare Giulio Ceschin che vi saprà sicuramente stupire facendovi da cicerone in cantina ed in vigna e facendovi assaggiare i suoi vini.


Friulano e Sauvignon

Per l'imminente Natale potrebbe essere una buona idea regalare una delle loro confezioni molto eleganti e di sicuro gradimento!

come dice il titolare: ...Eleganza e piacevolezza racchiusa in vini di grande longevità, ELEGANZA DI VINI SENZA TEMPO.
Per andare a vedere il sito e saperne di più: www.laviarte.it

sabato 17 dicembre 2011

Sulle orme dei pellegrini

Lo stretto legame tra religiosità e quotidianità è testimoniato dall'esistenza di piccoli e grandi luoghi di culto sparsi su tutta l'area.
Diversi sono i monumenti religiosi di queste vallate, tra i quali: il Santuario di Castelmonte, la grotta fortificata di San Giovanni d'Antro; le chiesette votive sparse ovunque dalla valle del fiume Judrio alle valli del Natisone.
L’itinerario si snoda lungo il corso del Natisone e nelle valli laterali, dove si possono incontrare numerose chiesette votive. Sono edifici di architettura tipica risalenti ai sec. XV e XVI, che generalmente sorgono in zone isolate e piuttosto lontane dai centri abitati, in quanto il territorio in esame, fin dai primi secoli dell´era cristiana, fu teatro di invasioni, che costrinsero gli abitanti alla ricerca di posizioni protette da eventuali saccheggi.

Queste chiesette sono da ricordare inoltre per un altro elemento artistico di rilevante importanza, quello dell´altaristica lignea secentesca e settecentesca, di ricca ornamentazione, ad opera delle botteghe di Caporetto (Zlati oltar) che nei secoli del barocco operarono anche nel Cividalese.
Il percorso inizia da Cividale. Dopo aver visitato il Duomo  ed il Museo cristiano si prosegue, attraversando il Ponte del Diavolo, lungo la Statale 356 in direzione Gagliano, che si supera proseguendo in direzione della frazione di Barbianis, dove, al primo incrocio, si svolta a sinistra, in direzione Prepotto. Questo tratto di strada è contraddistinto da dolci colline solcate dalle geometriche linee dei terrazzamenti dei vigneti, sulle cui sommità ogni tanto spiccano belle ville padronali, oggi sede di Aziende vinicole.
Raggiunto Prepotto si svolta a sinistra e per mezzo di una strada circondata da vigneti si raggiunge, all’altezza di Albana, una strada sulla destra che conduce a Centa, un borgo formato da un nucleo compatto di piccole case disposte attorno alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. L'edificio risalente alla fine del Quattrocento è giunto fino a noi senza grosse modifiche.
Tornando verso Albana si svolta a sinistra; in questo punto la valle dello Judrio inizia a stringersi e, sulla sinistra in posizione elevata, parzialmente coperto da una folta vegetazione, ci appare la sagoma del Castello di Albana. Questa piccola frazione racchiude la Chiesa dello Spirito Santo, adornata da splendidi affreschi di Bartolomeo da Skofja Loka (sec. XVI). Sempre ad Albana sorge l'Oratorio o Chiesetta di Santa Giustina Vergine e Martire del 1708. Proseguendo, entriamo nella valle del Judrio, che offre aspetti paesaggistici di grande pregio e sempre diversi. Nel primo tratto, da Albana a Cosson, le ripide pendici calcaree incombono sulla strada, mentre la modesta pendenza del fondovalle offre al fiume un percorso con ampi meandri che, specie sul versante italiano, sono intensamente coltivati. Più avanti la natura del terreno cambia, favorendo l’apertura della valle e la riduzione delle pendenze dei fianchi. Interessanti e pregevoli gli esempi di architettura rurale che si incontrano nei borghi attraversati, in molti casi ben recuperati con interventi recenti, tra cui il più significativo è certamente l’abitato di Podresca. Qui, si gira a sinistra, dove una salita tra i boschi porta ad Oborza, dove sorge la Chiesetta di S. Antonio.  
Seguendo la strada in salita in mezzo al verde di pini, faggi, betulle e al grigio delle rocce, s’incontra il Santuario di Castelmonte (618m s.l.m.), imponente monastero fortificato di origine cinquecentesca. Le sue alte mura racchiudono la chiesa dedicata alla Beata Vergine, che la fede popolare considera miracolosa e che da tempo immemorabile, quindi, è meta di pellegrini dall’Italia e dall’estero. Una volta visitato il Santuario ed il suo borgo medioevale, la strada di ritorno è tutta in discesa; attraversiamo Mezzomonte, Carraria per poi giungere a Cividale.

Scarica qui il percorso visibile su google map

giovedì 15 dicembre 2011

Concerto di Natale - Božični Konzert Conciert di Nadâl

Venerdì 16 dicembre 2011 alle ore 20.00 presso il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte – Prepotto (Ud), si terrà il Concerto di Natale Božični Konzert Conciert di Nadâl organizzato dalla Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio, assieme ai gruppi corali delle Valli del Natisone, del Torre e del Collio.
Spazio quindi all’ascolto dei canti della tradizione natalizia, ancora vivi nei nostri cuori.
Strada per Castelmonte quando ha appena nevicato 2010
PROGRAMMA
Coro di voci bianche – OZ Mali lujerji – San Pietro al Natisone – Dir. M°: Davide Clodig
Tam v Betlemu (popolare)
O ljudje poslušajte (popolare)
Coro Tre Valli – Tri doline – Cravero (San Leonardo) – Dir. M°: Maria Francesca Gussetti
Gloria al Signor (Joy to the world, arr. Lowell Mason 1836 – sulla melodia dal Messiah di G.F. Haendel)
Poslušajta vsi ljudje (popolare natalizio, arr. Ubald Vrabec)
Coro misto – MePZ Naše vasi – Taipana – Dir. M°: Davide Clodig
Sveti Jožef in Marija (arr. David Klodič)
Glej zvezdice božje (Leopold Belar)
Coro misto Pod lipo – Vernasso (San Pietro al Natisone) – Dir. M°: Nino Specogna
Sveti na punin (John Rutter)
Naš Jezus s’è rodiu (testo don Luciano Slobbe – Nino Specogna)
Coro maschile – MZ Matajur – Clenia (San Pietro al Natisone) – Dir. M°: Davide Clodig
Dopolnjen je obljube čas (arr. Nino Špehonja)
Poslušajte vsi ljudje (arr. David Klodič)
Coro S. Leonardo – San Leonardo – Dir. M°: Stefano Blancuzzi
The Little Drummer Boy (Davis – Simeone – Onorati)
El Baile De La Cunita (musica di Mauro Zuccante – da un canto popolare delle Isole Canarie)
Strada per Castelmonte con la neve - 2010
Gruppo corale Slavija – Cravero (San Leonardo) – Dir. M°: Margarita Swarczewskaja
Gloria (Messa popolare di Cravero – arr. Margarita Swarczewskaja)
Pater Noster (M.Sheremetiev)
Tutti i cori insieme per il canto finale con l’accompagnamento dell’Orchestra della Glasbena matica Špeter San Pietro al Natisone
Stille Nacht! Natale 1818 (Joseph Mohr – Franz Gruber – 1787-1863)

venerdì 9 dicembre 2011

Tra le denominazioni tutelate in Usa parte degli enti di certificazione.

Schioppettino di Lenuzza a Prepotto
Non solo il Prosecco beneficerà della tutela garantita dall’accordo bilaterale Ue-Usa sul commercio del vino, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione. Nell’elenco dei vini tutelati sono state inseriti i friulani “Colli Orientali del Friuli - Schiopettino di Prepotto” e “Colli Orientali del Friuli Picolit - Cialla”.

mercoledì 7 dicembre 2011

Udine - Cividale del Friuli in treno

Andare in treno per me è da sempre un gran bel viaggiare, non sono impegnato nella guida e così mi posso pure godere il paesaggio.
Per Raggiungere il "fulcro" dei Colli Orientali del Friuli = Cividale c'è da sempre la possibilità di utilizzare il trasporto su ferro.
La velocità del collegamento, il comfort dei treni, permettono ad esempio di caricare la bicicletta (evitando le strade trafficate) ed arrivare a Cividale velocemente in maniera che da qui si possa intraprendere i numerosi itinerari possibili.
Sul sito http://www.ferrovieudinecividale.it/home
Si trovano tutte le informazioni che servono.

venerdì 2 dicembre 2011

Boom di mantrimoni nei luoghi d'arte...

 Da quando Cividale ha lanciato il modello di un “sì” immerso nella storia (quella, plurisecolare, dell’ex monastero di Santa Maria in Valle), sugli uffici municipali fioccano richieste per la celebrazione di matrimoni. «Trenta riti, da aprile», comunica il primo cittadino. «E molte altre nozze – rende noto – sono in programma entro la fine dell’anno». Naturalmente non solo di cividalesi si tratta, anzi. Le domande arrivano da tutto il Friuli Venezia Giulia, e oltre: «Nella cornice di Santa Maria in Valle – racconta il sindaco – si sono sposate anche sei coppie straniere. Per saperne di più: Link
Cividale del Friuli sorge ai piedi dei colli del Friuli orientale, sulle sponde del Natisone, a 17 km da Udine, sulla strada che collega la pianura friulana alla media e alta valle dell'Isonzo in territorio sloveno. Si estende su una superficie di 49,50 kmq, da un'altitudine minima di 97 metri, ad una massima di 508 metri.
Il comune confina a nord con Torreano, ad est con San Pietro al Natisone, ad ovest con Moimacco, a sud con Prepotto, Premariacco e Corno di Rosazzo.

Cividale del Friuli 
(Cividât in friulano standard, Zividât in friulano locale, Čedad in sloveno, Forum Iulii in latino) è un comune italiano di 11.632 abitantidella provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. È il 6° comune della provincia per numero di abitanti.
Fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne la capitale longobarda del Friuli.... oggi patrimonio dell UNESCO.

mercoledì 30 novembre 2011

Per festeggiare non c'è niente di meglio delle bollicine

Niente da dire per festeggiare non c'è niente di meglio delle "bollicine" ... quindi ho stappato lo Spumante. Beh, la scorsa domenica ho festeggiato, ed allora ho aperto una fantastica bottiglia di spumante brut del "RONCAL". Bottiglia... non una classica bottiglia da 0,75 litri ... bensì una MAGNUM!
Possiamo trovare diverse "misure":
  • 1/2 bottiglia 0,375 L
  • Bottiglia standard 0,75 L
  • Bottiglia da 1 L
  • Magnum 2 bottiglie 1,5 L
  • Jéroboam 4 bottiglie 3 L
  • Réhoboam 6 bottiglie 4,5 L
  • Mathusalem 8 bottiglie 6 L
  • Sàlmanazar 12 bottiglie 9 L
  • Balthazar 16 bottiglie 12 L
  • Nabuchodonosor 20 bottiglie 15L
  • Salomon 24 bottiglie 18 L
  • Prìmat 36 bottiglie 27 L
  • Melchisedec 40 bottiglie 30 L           
Come si vede hanno tutte nomi francesi derivanti ovviamente dallo Champagne...
Ma tornando all'azienda, trovate tutte le indicazioni utili a raggiungerla ed i prodotti che offre sul sito: http://www.ilroncal.it/

lunedì 21 novembre 2011

Andando a Udine da Cividale s'incontra Moimacco

Quest'oggi a pranzo ho stupito i commensali con un Refosco dell'azienda De Puppi. Ovviamente a comprare la bottiglia sono andato direttamente in azienda, anche perchè mi avevano detto che l'azienda meritava una visita... avavano ragione!
Villa de Puppi, costruita nella prima metà del Settecento secondo la tipologia palladiana con quattro colonne ioniche in facciata che sostengono il timpano contenente lo stemma nobiliare. La massiccia facciata posteriore con motivi a bugne di pietra guarda il grande cortile con pozzo. Bello all’interno il salone centrale da cui si diparte il doppio salone che porta al primo piano. Delle opere che ornavano la villa alcune furono asportate durante la prima guerra mondiale, altre rubate nel 1977. Resta una ricca collezione di dipinti e disegni (ritratti ,nature morte, paesaggi) e mobilio dal XVI al XIX secolo. Adiscente è l’oratorio dell’ Immacolata intatto nelle strutture. Per avere ulteriori notizie vi rimando al loro sito: http://www.depuppi.it/
...e una visita in azienda merita!

domenica 20 novembre 2011

Un tocai... Ah no un T F!

L'altro giorno andando da Cividale del Friuli a Corno di Rosazzo mi sono fermato nell'azienda della famiglia Zuiani ... Mi son bevuto un ottimo Friulano!
Non è sicuramente un azienda da "grandi numeri" ma sicuramente ci mettono grande passione e professionalità per produrre i loro prodotti!
ZUIANI di Zuiani Giorgio - Azienda Agricola
Via Cormons, 73 - Spessa
33043 CIVIDALE DEL FRIULI

mercoledì 26 ottobre 2011

A Stregna ... in uno dei miei ristoranti preferiti c'è un interessante EVENTO.

"Vaht", le festività di Ognissanti, “hliebce brat”, il pane dei morti… e i racconti legati a questo periodo dell’anno accompagneranno il menù a degustazione - fra cui la “koščičova”, minestra che tradizionalmente si preprava in questo periodo - che la trattoria SALE E PEPE di Stregna, offrirà ai suoi ospiti giovedì 27 ottobre alle ore 20.00.

L’iniziativa, che si propone di unire la tradizione orale a quella gastronomica per valorizzare la cultura delle Valli del Natisone, è organizzata, ormai da alcuni anni, dall’Istituto per la cultura slovena di San Pietro al Natisone. Nel corso della serata quest’anno “racconteranno”: Bruna Balloch, originaria di Subit, Leonora Comugnaro (Torreano) e Rosina Tomasetig (Grimacco); ospite l’attore friulano Claudio Moretti.

Info e prenotazioni, tel. 0432 724081.

martedì 18 ottobre 2011

Tra Castelli e Chiese: itinerari alla riscoperta del Medioevo

L’itinerario si snoda passando attraverso alcune delle località più ricche di storia dell’intera regione. Il percorso ha inizio a Cividale e si sviluppa lungo le Valli del Torre sui cui rilievi sorgono resti degli antichi castelli, che anticamente controllavano tutto il tracciato che da Cividale portava a Gemona. Medioevali anche importanti testimonianze dell’arte religiosa, nelle innumerevoli chiesette votive.
A nord-ovest della città ducale si incontra Faedis. In località Campeglio (Borgo San Rocco), girando verso Raschiacco, sulla sinistra, troviamo le rovine del Castello di Soffumbergo, che, costruito probabilmente nel secolo XI, fu abbandonato nel corso del Quattrocento. Oggi rimangono i resti delle torri, della cinta muraria e della domus. Presso il castello, troviamo la chiesetta alpestre, anticamente dedicata a San Giorgio, che venne costruita nel corso del Trecento e consacrata il 26 maggio 1366. All'interno, molto interessante è l'altare ligneo con trittico di ispirazione cinquecentesca. Alla fine del Cinquecento divenne sede della Confraternita di San Rocco correggere carta. Nella sottostante località di Raschiacco, troviamo la Chiesa di San Martino, la cui fondazione si pensa che risalga al 1200, ma che, con le successive trasformazioni, assunse l'attuale aspetto quattrocentesco.
Ripartendo verso il Municipio di Faedis si arriva a Borgo S. Anastasia, m 181 s.l.m.. Questo borgo, collocato proprio sotto i manieri, risale all’epoca della costruzione dei castelli ed era allora destinato alle abitazioni dei servi e alle stalle; il suo nome deriva da un'antica chiesa ora scomparsa.
Prendendo Via dei Castelli ci si avvia per il sentiero che, fin dal Medioevo, rappresenta l'unica strada di accesso ai Castelli di Zucco e Cuccagna. La strada lastricata, ancora visibile, consentiva la salita dei cavalli al castello. Dopo circa 15-20 minuti di camminata arriviamo al Castello di Zucco, 299 m s.l.m., dove possiamo ammirare la Chiesetta della Madonna del XVI secolo oltre ad uno splendido panorama. Questo castello fu costruito come difesa dell'accesso al sentiero che imbocchiamo proseguendo la camminata.
Dopo circa una decina di minuti di cammino si arriva al Castello di Cuccagna, 357 m s.l.m, del quale sono ancora ben visibili l’imponente torre maestra (interamente restaurata), i resti della cinta sud-est e la parete sud-est del mastio.
Dopo aver terminato la visita, si prosegue per il sentiero che conduce alla chiesa di San Rocco. Il giro dura circa 1 ora 20 minuti e non necessita di un abbigliamento particolare.
Proseguendo verso Attimis, s’incontra la frazione di Racchiuso, che conserva, nella Chiesetta di San Silvestro, affreschi cinquecenteschi. Svoltando a sinistra, in località Borgo Faris, sorge il Castello di Partistagno. Anche questo castello svolgeva una funzione di controllo sulla strada che da Cividale conduceva a Gemona. La struttura comprende l'antica torre-mastio, il palazzo con una serie di bifore del Trecento e la vicina Chiesetta di Sant'Osvaldo che conserva un’abside affrescata con il ciclo dei dodici apostoli.

Ad Attimis, da non perdere, il Museo della Terra dei Nove Castelli Partendo dal Museo dei Castelli, s’imbocca la strada di fronte, per un breve tratto asfaltata, poi si imbocca il sentiero attorniato da un bosco di aceri e frassini. Per questa via si arriva al Castello inferiore , di cui sono tuttora visibili i resti di una cinta e di una torretta semicircolare che sporgeva dal perimetro. La muraglia parrebbe essere stata di forma pentagonale. Sono presenti anche i resti della torre-mastio. Proseguendo per il sentiero, non sempre agevole, troviamo il Castello superiore, il più antico. La torre maestra aveva forma pentagonale ed è stata ripristinata. I resti a noi pervenuti fanno ritenere che la forma della cinta muraria fosse quella di un ovale allungato. E' visibile un muro con feritoie strombate, forse ciò che rimane della dimora padronale.
Questa escursione a piedi è lunga 3 Km e comporta una camminata di un ora.
Proseguendo verso Nimis, percorriamo un tratto di strada in salita immersa nel fitto bosco che conduce al Passo di Monte Croce, poi si discende fino al bivio di Cergneu. Del Castello di Cergneu  sono visibili ancora i resti del lastricato originale della stradina castellana e un bel ponticello di accesso ad arco. Sulla parte interna dei resti della torre si possono osservare gli inserti per le travature di quattro piani, che facevano parte della domus magna del secolo XIV. Nimis racchiude una tra le più antiche chiese della regione, la Pieve dei Santi Gervasio e Protasio.

A ovest, poco fuori il paese, si incontra il santuario della Madonna delle Pianelle con la statua della Vergine in pietra dipinta, opera di un maestro friulano del XV secolo.

Proseguendo arriviamo a Tarcento, con l’alta Torre di Coja che domina tutta la pianura; del castello, incendiato nel 1511, rimane solo questa torre. Interessante la visita al Museo Archeologico e Naturalistico. Tornando verso sud, tra Molins e Leoneriacco, s’incontra il borgo medievale fortificato di Villafredda del secolo XIV, epoca alla quale risale la torre quadrata, ancora provvista di feritoie, trasformata poi in campanile della cappella gentilizia dei signori Liruti. I muri basamentali e gli scantinati sui quali sorse l'edificio secentesco sono più antichi, del secolo XV, e facevano parte di una casa-forte.

Da Tarcento ora torniamo verso sud, seguendo le indicazioni per Povoletto. Raggiunta la frazione di Savorgnano del Torre, sulla sinistra, sorge il Castello della Motta. Da Savorgnano, proseguendo per Primulacco si può fare una deviazione per la località Belvedere dove si trova la Domus Magna dei Partistagno, recentemente ristrutturata, che fu edificata nel 1467 da quel ramo della famiglia Cuccagna come residenza estiva.
Tornando verso Primulacco, sulla destra, si imbocca Via Nuova, per arrivare prima a Ravosa e poi a Magredis, dove nel 1400 è stata edificata la Chiesa di San Pietro. Attraversando il ponte sul Malina si giunge a Bellazoia dove sorge la duecentesca Chiesetta di San Leonardo.
Tornando verso il paese di Povoletto seguiamo le indicazioni per Cividale, dove si giunge dopo aver percorso 55 Km.
 Link per vedere il percorso con Google Maps!

sabato 15 ottobre 2011

Il pane fatto con la "macchinetta"


Tutto pronto per fare il pane
Oggi ho fatto il pane in casa.. ok non sono un virtuoso che lo impasta, Lo fa lievitare, Lo mette nel forno.. ecc sono più lavativo ed uso la macchinetta apposita ... Così ho tre ore per dedicarmi ad altro.
Ho utilizzato la farina del mulino Cudicio di Cividale (Via E. di Colloredo,7 33043 Cividale del Friuli (UD)il sito è: www.molinocudicio.com ..ma non funziona) Comunque in Latteria vendono i loro prodotti, tra le varie farine offre anche il pane rustico.. coi semini! Beh, come risultato mi sembra ottimo ed è anche molto buono!


Ecco il risultato

lunedì 10 ottobre 2011

Il territorio dei Colli Orientali del Friuli

Quest'oggi descriviamo il territorio dei Colli Orientali...
Il vasto territorio dei Colli Orientali comprende le Valli del Natisone, le Valli del Torre e Cividale. Per Valli del Natisone (in sloveno Nediške doline) si intende quel territorio costituito da quattro valli attraversate da altrettanti corsi d'acqua (Natisone, Alberone, Cosizza ed Erbezzo) e collegamento naturale tra Cividale del Friuli e la valle dell'Isonzo. Storicamente abitate da una comunità slovenofona, queste quattro valli costituiscono la dorsale meridionale delle Prealpi Giulie, poste nell'estremo lembo orientale del Friuli-Venezia Giulia, al confine italo-sloveno. Simbolo di questo territorio è il monte Matajur (1.641 m), dalla cui vetta si domina la pianura.
Le Valli del Torre si pongono nella parte centrale dell’arco delle Prealpi Giulie; a sud lambisce gli ultimi agglomerati urbani della ciuntura udinese, risale ad est lungo le Valli del Natisone per definire poi il confine italo-jugoslavo, a nord demarca, con la catena dei Monti Musi, la Val Resia e, ad ovest confina con il comprensorio del Gemonese. Le valli sono segnate dai torrenti Torre e Cornappo che scorrono da nord a sud, mentre i torrenti Lagna, Malina e Grivò solcano i rilievi con una direttrice Nordest - Sudovest.

Quindi il paesaggio è abbastanza eterogeneneo sia negli ambienti naturali, sia in quelli antropici, sono sinteticamente distinguibili in quattro zone: zona planiziale, zona collinare, zona submontana e zona montana.

Le Alpi Giulie, che si trovano alle spalle e il mare Adriatico di fronte, aiutano a migliorare il clima, riparando dalle fredde correnti del Nord e mitigando il clima creando anche una perfetta ventilazione. All'interno del comprensorio vi sono tuttavia infiniti microclimi: più freschi e umidi a nord, a ridosso delle montagne; più miti e asciutti a sud dove, assieme alla vite, crescono e fruttificano gli ulivi.
I rilievi collinari di questa zona, di altitudine compresa tra i 100 e i 350 metri s.l.m., sono omogenei e ricchi sedimenti, sabbia calcificata e argille calcaree, caratteristiche che rendono il terreno particolarmente adatto alla coltivazione della vite.

Il territorio di produzione del Colli Orientali del Friuli viene definito nel 1970 con l’approvazione del disciplinare di produzione della DOC. Complessivamente i Colli Orientali del Friuli comprendono circa 2.000 ettari di vigneto in coltura specializzata nei quali trovano ospitalità, oltre ai vitigni autoctoni, anche altre varietà provenienti dalle più diverse zone viticole europee.

I comuni interessati, partendo da nord, sono: Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, Torreano, la parte est di Cividale, Prepotto. Prosegue in direzione sud-ovest verso Premariacco, Buttrio, Manzano, S. Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo. Qualche vigneto sconfina anche in territorio di Reana del Roiale e San Pietro al Natisone.
Tipico panorama dei Colli Orientali del Friuli

lunedì 3 ottobre 2011

Tra i Vini d'Italia 2012 i Rossi sono dei Colli Orientali del Friuli

E' uscita la Guida de L'Espresso I Vini d'Italia 2012, edizione numero undici.
Una piccola enciclopedia compatta del buon bere, per muoversi con destrezza tra oltre 10mila vini recensiti (circa la metà di quelli che gli autori hanno assaggiato per effettuare la loro selezione) e approfondire la conoscenza sulla conservazione e sul servizio del vino e la terminologia tecnica, grazie a un sintetico glossario. Quindi un volume di consultazione per enoappassionati con una certa 'cultura', ma anche un manuale di studio per chi muove i primi passi nel mondo del vino, pronto ad apprendere sempre più.
Tra i vini friulani ecco i vini e le aziende produttirici dei Colli Orientali del Friuli che sono stati premiati:

Vini Rossi
Schioppettino di Prepotto 2008 Petrussa
Pinot Nero 2009 Le Due Terre
Schioppettino Cialla 2007 Ronchi di Cialla

Vini Bianchi
Bianco Rosazzo Terre Alte 2009 Felluga Livio
Vini Dolci Bianchi
Verduzzo Friulano Crei 2009 Sara & Sara

mercoledì 28 settembre 2011

La filastrocca del Vino

Schioppettino Az Agr Grillo - Prepotto
Dalla pergola nasce l’uva:
prima è acerba, poi matura.
La raccoglie il contadino
e la schiaccia dentro il tino.
Bolle il mosto giorno e notte,
poi finisce nella botte.
nella botte si riposa
finché è un vino color rosa.
Dopo tante settimane
va a riempir le damigiane.
Ma lì dentro non vuol stare,
ora è pronto da infiascare.
Per la festa di famiglia
passa poi nella bottiglia,
nei bicchieri vien versato
e da tutti è ben gustato.

All'interno dell'azienda Grillo nel giardino antistante la cantina si può vedere questa curiosa vite

lunedì 19 settembre 2011

I comuni dei Colli Orientali del Friuli - Attimis

Quest'oggi inizio a parlare dei vari comuni che fanno parte dei Colli Orientali, inizio da:
ATTIMIS
Frazioni: Forame, Porzus, Racchiuso, Subit
Altitudine: 196 m. s.l.m.
Superficie comunale: 33,36 kmq. (Istat 2001)

A metà strada tra Cividale e Tarcento, seguendo la statale 356, adagiato sull'anfiteatro della pedemontana orientale, lungo le sponde del torrente Malina, sorge Attimis.
E' il capoluogo comunale e comprende i villaggi di Forame, Porzus, Subit e Racchiuso. Della storia di queste frazioni si conosce molto poco, se non che i loro nomi traspaiono qua e là negli antichi documenti. La più antica di queste frazioni forse è Partistagno, dato che il nome antico del suo borgo, Faris, pare abbia ascendenze longobarde ("fara", possesso terriero di nobili longobardi).
Del capoluogo, invece, si hanno più notizie. Non si può stabilire con precisione a quando risalga il primo nucleo abitato, che comunque doveva essere antecedente alla conquista romana, essendo Attimis un nome preromano. Per moltissimo tempo fu distinto in due zone: a destra e a sinistra del Malina, Attimis di qua e di là. Attimis di qua comprendeva i borghi Centa, Pecolle (o del castello), Villa, Pocis, Gravis. Attimis di là invece i borghi di sopra e di sotto e i casali Dèans.
Si è potuto appurare che la "villa" è più antica del castello. Il primo scritto sicuro su cui compare il nome di Attimis è quello trovato dal De Rubeis, storico friulano, in un documento medievale, datato 3 novembre 1106, che dice: "Il vescovo Bertoldo (Bertoldus Episcopus), figlio di Purcardo, che si dichiara di nascita bavarese, dona a Corrado e Matilde sposi un castello compreso nella contea di Foro Giulio in una località che si chiama Attems".
Il termine "località" non ci autorizza a pensare ad una vera e propria "villa", ma un nucleo abitato doveva già esserci. Da questo toponimo presero il cognome i vari rami dei signori che vivevano nel castello di proprietà patriarcale, che in seguito si distinsero, con riferimento alla loro abitanza, in quelli di "Pecollo" (castello superiore) e quelli di "Castelnuovo" (castello di sotto).
La "villa" aveva la sua "centa", cioè il suo cerchio di mura, già nel Duecento, sotto l'occhio vigile del Patriarca, che vi aveva nominato un "guastaldio", ovvero un amministratore di sua fiducia. Quindi tutto il territorio è accuratamente controllato dal Patriarca, che lascia ai castellani un mero ruolo di rappresentanza.
Le cose cambieranno con l'avvento del dominio veneziano, quando i castellani di Attimis acquisteranno potere e beni immobili.
Un'altra famiglia nobile è quella di Partistagno, il cui cognome compare già nel 1202.
Oltre al "castrum" (castello) possedevano un "palatium" (palazzo), e da alcuni
documenti risulta anche una "canipa" (cantina). I discendenti di questa famiglia si
distinsero nel Rinascimento per i loro istinti briganteschi, compensati da generosi lasciti alle chiese locali.
Mentre la "centa" continuava la sua espansione, non mancavano i motivi per litigare con le altre "ville", in particolare con quelle slave, per questioni riguardanti il legname e gli animali. Un altro mezzo di sostentamento, oltre a quelli appena menzionati, erano le fornaci, le cui concessioni ("privilegjios") dipendevano daisignori. Si hanno poi notizie della lavorazione di botti ed altri utensili connessialla viticoltura ed anche di alcuni allevamenti di api.
La gente viveva dell'economia agricola, per quanto essa poteva dare, in una una situazione di isolamento e di povertà. Intorno al ‘600 la famiglia Attems inizia la sua ascesa al potere, un ramo si impossessa di "una porzione della villa d'Attimis, Platischis, Forame, Pecolo, Monte S. Giorgio", mentre l'altro ramo rivendica "il Castel vecchio, l'altra porzione della villa d'Attimis e di Platischis" ed altre località. Dopo l'acquisto del titolo di conti, il loro potere durerà fino alla fine del dominio veneto.
Oggi possiamo visitare il Castello superiore che è stato messo in luce, e parzialmente ricostruito, intorno alla metà degli anni '70. Il più antico fra i due fortilizi di Attimis è quello che il vescovo Bertoldo, figlio di Purcardo, nel 1106 dona alla nipote Matilde e a suo marito Corrado. Dal 1997 il sito è oggetto di indagini archeologiche, sono stati rinvenuti numerosi reperti conservati in parte nel Museo di Attimis ed in parte nei Civici Musei di Udine. Più in basso troviamo quello che era il Castello inferiore (il suggestivo rudere della torre sovrasta Attimis), che, insieme a quello di Zucco (Faedis) , è il castello più recente del territorio; la sua costruzione risale alla seconda metà del XIII secolo. La presenza di un castello superiore e di uno inferiore potrebbe spiegarsi con la suddivisione dei beni conseguente a contrasti sorti fra i nobili di Attems; oppure con la necessità di un ulteriore punto strategico di controllo. Non è chiaro chi fosse il primo signore del castello ma, alla fine del '200, compare un certo Purzitto d'Attems che giura fedeltà al patriarca di Aquileia.
Il complesso della Villa Attimis Strassoldo comprende un corpo dominicale affiancato da alcuni rustici, la cappella gentilizia, dedicata a San Giuseppe, e altre costruzioni rurali raccolte attorno alla corte d’onore. L’insieme è circondato da un ampio parco. L’edificio nobiliare, costruito dai conti Attimis dell’Orso nel XVII secolo probabilmente su preesistenze più antiche, passò agli Strassoldo Soffumbergo nel XIX secolo. Oratorio di San Giuseppe , presso la Villa Strassoldo. La chiesa presenta un’aula rettangolare con sagrestia nel lato sinistro. All’interno vi è un’acquasantiera a muro, un altare ligneo del sec. XVI e una pala del sec. XVIII
Il museo, pur collocato nel centro di Attimis, si trova in posizione quasi defilata rispetto all'abitato, immerso nel contesto del circostante paesaggio naturale dove sono visibili i ruderi dei fortilizi locali. Attraverso un itinerario didatticamente ben congegnato è possibile leggere i reperti rinvenuti nei nove castelli, ormai distrutti, della pedemontana orientale del Friuli, per comprendere la cultura e la vita quotidiana nelle fortificazioni medievali. Notevole esempio di architettura rurale è rappresentato dal Mulino medioevale dei Conti d’Attimis.
Meritano una considerazione particolareggiata le frazioni di Attimis, che costituiscono veri e propri villaggi, dove l' emigrazione, il sisma del 1976, le fatiche di una vita aspra non hanno spento l'orgoglio e la tenacia della popolazione che ama ancora esprimersi, oltre che in lingua italiana e friulana parlando lo sloveno in forma dialettale: il po nascen.
Il pittoresco insieme di case sparse, abbarbicate lungo le pendici della valle del torrente Malina, costituisce la frazione di Forame. Qui troviamo la Chiesa di Sant’Antonio abate al cui interno è possibile ammirare un altare ligneo del 1701 di notevole pregio - firmato e datato dall'intagliatore, di tradizione e scuola slovena, il maestro Bartolomeo Ortari (Jernej Vrtav) di Caporetto - e un pregevole ciclo di affreschi, probabilmente attibuibili al Thanner. Arrivando a Forame, in località Borgo Ponte, merita di essere visitata l'interessante Mostra del Fossile, una corposa collezione privata che comprende anche interessanti reperti archeologici.
Posto a 700 metri di altitudine c’è Porzus che offre uno spettacolare panorama: lo sguardo abbraccia la pianura friulana, l'anfiteatro morenico, le prealpi e le Alpi Giulie, il litorale adriatico con le lagune di Grado e Marano fina alla punta dell'Istria. Questa stupenda frazione, ormai raro esempio di architettura rurale, è la più piccola del comune con i suoi 30 abitanti, per la maggior parte anziani. Porzus e le sue malge ( site poco oltre l'abitato) è conosciuto a livello nazionale per il tragico eccidio che vi si svolse nel febbraio del 1945. Particolarmente sentita la devozione al culto mariano presso il Santuario della Madonna del Falcetto (Madonne de Sèsule) eretto a ricordo dell'apparizione della SS.Vergine e meta continua di pellegrinaggi devozionali.
L'abitato di Racchiuso, circondato dai colli e dalle montagne circostanti (da cui il toponimo), si sviluppa tra le borgate di Poiana e di Partistagno (Borgo Faris). Nella Chiesetta di San Silvestro, si può ammirare un ciclo a fresco cinquecentesco dovuto a Gian Paolo Thanner (Padre Eterno benedicente, Madonna con Bambino e Santi, Dottori della Chiesa, Sante Vergini). Da notare non solo l'horror vacui che anima le pitture del Thanner, ma anche la serie di angioletti musicanti che costituisce, per la varietà degli strumenti raffigurati, una vera e propria antologia di quelli all'epoca in uso in Friuli. Nel massiccio campanile, una iscrizione del 1448 di notevole importanza perché è una delle prime iscrizioni in lingua friulana: "MC CCCXLLVIII fo chome / nchat lo tor de Reclus / lo primo di de cugno / Pieri e Toni so fradi di Vergnà".
Di notevole pregio gli affreschi che si possono ammirare nell'abside nella trecentesca Chiesetta di Sant’Osvaldo, presso il complesso castellano di Partistagno. Il complesso edilizio del castello è ritenuto uno dei più suggestivi ed attraenti luoghi fortificati medievali del Friuli. Costruito intorno all'anno Mille, fu inizialmente proprietà dei conti d'Attems e, a seguito, dei signori di Faedis; dal 1273 è nelle mani dei nobili Cuccagna di Partistagno. Nell'ambito del XVI secolo il luogo viene abbandonato e inizia la sua lenta rovina. Sopravvive il nucleo originario sommatale costituito dalla "casa torre", dalla cappella nobiliare (con affreschi della seconda metà del '300), dalla cisterna e dal corpo di fabbrica occidentale; inoltre, fra le strutture della cerchia inferiore svetta il trecentesco palatium (la data di costruzione è incerta), munito di eleganti bifore e sviluppato su tre piani. Al suo interno vengono eseguite campagne di scavi e corsi di archeologia.
Di rilevante interesse la Grotta preistorica del "Ciondar des Paganis" situata sopra Borgo Poiana. Inserito nel Parco della Vite e del Vino, Racchiuso ha visto progressivamente aumentare e selezionare gli ettari vitati con generose produzioni autoctone di Verduzzo, Picolit e Refosco.
Subit dall'alto dei suoi 729 m. s.l.m. domina la pianura friulana offrendo un panorama di straordinaria e rara bellezza.
Le qualità ambientali e naturalistiche di Subit sono state riconosciute dalla Regione FVG con l'inserimento di vaste aree del territorio nelle aree di rilevante interesse ambientale (A.R.I.A.) e censite dalla C.E. come aree da tutelare all'interno del programma natura 2000. Di rilievo le coltivazioni di gustosi piccoli frutti (lamponi, more, fragoline di bosco) lungo i declivi di Borgo Cancellier e la produzione di marmellate, sciroppi e miele.

mercoledì 14 settembre 2011

martedì 6 settembre 2011

Friuli D.O.C. 2011

Come ogni anno a settembre c'è l'appuntamento col FRIULI DOC! Quest'anno si terrà dal 15 al 18 settembre ed il tema sarà “La Terra dei Patriarchi”con protagoniste 11 cittadine che abbracciano un territorio che va dai monti al mare. Aquileia, Udine, Cividale del Friuli, San Daniele del Friuli, Gemona, Moggio, Tarcento, Zuglio, Codroipo, Marano e Rosazzo, per rivivere parte della storia e delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia.
E’ indiscutibilmente il principale evento di Udine: da oltre 15 anni Friuli DOC accende per un fine settimana il centro città richiamando decine di migliaia di visitatori da tutta la regione e anche curiosi e golosi dal resto d’Italia e delle nazioni di tutta Europa. Tutti coloro i quali vogliono scoprire o riscoprire colori, sapori e tradizioni della terra friulana sono invitati. Non ci sono solo Stand enogastronomici, ma c'è tutto un ventaglio di proposte culturali: come mostre d'arte, concorsi (spirito di vino), musica, spettacoli folcloristici, animazioni per giovani e bambini ecc. 
In più è un ottima occasione per rivedere amici e parenti ... nello splendido "salotto" di Udine centro.
Ecco la mappa di Friuli DOC 2011

Il Friuli Doc, come ormai tradizione, sarà anche una grande festa ricca di musica e spettacoli quasi 100 gli appuntamenti e circa 500 artisti coinvolti.
Sarà il Ct della nazionale inglese di calcio, ma friulano di nascita, Fabio Capello, a tenere a battesimo la XVII edizione di Friuli Doc, la più grande rassegna enogastronomica della regione in programma a Udine dal 15 al 17 settembre.Tra gli ospiti di Friuli Doc, Umberto Tozzi, Dorina: la nota cantante triestina resa famosa dall’ultima edizione di X-Factor in onda su Rai2. Per la prima volta a Friuli doc, si esibirà anche Omar Pedrini ex leader dei Timoria che, accompagnato da un’altra chitarra in acustico, riproporrà i suoi successi di sempre, cover e improvvisazioni in chiave rock. In tutti i palchi coperti delle piazze e lungo le vie, inoltre, suoneranno dal vivo gruppi formati da due, tre o più elementi, cover band grandi e piccole e big band di grande richiamo popolare che spazieranno dal pop al rock, dal jazz all’hip hop, dalla disco al reggae. Solo per citarne alcuni, ci saranno i “Musicisti Entusiasti”, “Playa Desnuda”, “Crunchy Candies”, “Exes, Rhithm Blues Band”, “Arbe Garbe” e molti altri ancora.
Molte saranno anche le attrazioni on the road durante tutti i quattro giorni: dalle brass band più popolari come la “Mezza Sporca Dozzina” e “Furlans a manete”, alle tradizionali ed emozionanti bande di Cividale, Coja di Tarcento, Cervignano e Aquileia.
Numerose anche le attività per i bambini, sparse in diverse location e rivolte non solo al tema di quest’anno,  ma anche ad altri temi sviluppati durante la manifestazione quali l’ecologia, il riciclo dei materiali e il rispetto dell’ambiente.


Udine - tramonto dal castello con la neve sui tetti


venerdì 2 settembre 2011

Per chi ha fiato...

Aperte le iscrizioni per la terza edizione della Maratona delle città del Vino e della Maratonina delle città del Vino

L'appuntamento sportivo, eno-gastronomico e turistico, in programma il 2 ottobre prossimo, con partenza e arrivo da Manzano (Udine), comune capofila dell'iniziativa.
Tutti gli atleti sopra i vent'anni iscritti alla FIDAL, agli enti riconosciuti dal Coni o in possesso di un certificato medico sportivo, potranno iscriversi alla Maratona di 42,195 km oppure alla mezza maratona di 21,097 km, per una corsa attraverso gli otto comuni iscritti all'Associazione nazionale Città del Vino: si parte da Manzano, si passa per Buttrio, Premariacco, Cividale del Friuli, Prepotto, Dolegna del Collio, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone per ritornare a Manzano.
Il circuito è immerso tra bellissime colline, dove la vite la fa da padrona. Numerose sono le strutture agrituristiche dove è possibile associare la corsa ad un bellissimo un week-end a contatto con la natura. 
Per info più dettagliate:

giovedì 1 settembre 2011

Rally Alpi Orientali al via!

Finalmente si parte! 
Inizia alle Oggi ore 08:00 con le verifiche sportive/tecniche la prima giornata del 47° Rally del Friuli - Alpi Orientali. La giornata proseguirà con lo shakedown, previsto dalle ore 10:00 alle 17:00 in località Cialla Prepotto. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 17:00 in Piazza Libertà a Udine sfileranno sul palco di partenza le auto protagoniste di quest'edizione del Rally del Friuli. La giornata si conclunderà con la rinnovata prova spettacolo in Piazza I Maggio in centro a Udine.
Un completissimo sito guida gli sportivi per seguire al meglio la manifestazione ...ad esempio.

Festa della Montagna

La Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio, il Comune di Savogna e la pro Loco Monte Matajur
il 4 settembre 2011 organizzano un interessante manifestazione.
Questo il programma:


7:30 -  VERNASSINO - Partenza escursione Vernassino - Matajur (riservata a soci Club Alpino Italiano, per motivi assicurativi i non iscritti entro il giovedì precedente, devono comunicare la loro partecipazione alla sottosezione CAI Val Natisone 0432 726056 - e-mail: sottos.valnatisone@libero.it)
10:30 - RIFUGIO PELIZZO - Conferenza stampa “Il Ruolo della Montagna in Friuli”:
proposte di rilancio della montagna delle Valli del Natisone con la realizzazione di progetti sociali ed economici per consolidare il richiamo turistico di queste terre.
10.30 - SAN PIETRO AL NATISONE Loc. Ponte S.Quirino
Partenza gara ciclistica - 6° Trofeo Autodorgnach - Valido per il Campionato Italiano della Montagna
12:00 - Cappella del Cristo Redentore  in cima al Matajur Concerto della Filarmonica Linda di Martignacco nei 110 anni della loro presenza alla inaugurazione del monumento al Cristo Redentore.
12.30 - S. MESSA CANTATA IN CIMA AL MATAJUR con il Coro A.N.A.  Monte Jouf di Maniago
13.30 - PREMIAZIONE GARA CICLISTICA
14:00 - RIFUGIO PELIZZO -  Esercitazione CAI, alpinismo giovanile,  Protezione civile, Corpo forestale
Nel pomeriggio CONCERTO BANDISTICO della Filarmonica Linda di Martignacco ESIBIZIONE Coro A.N.A. Monte Jouf di Maniago, e Coro.


Colgo l'occasione per segnalare il sito del CAI di Cividale, che è ben fatto e ricco di spunti per passeggiate nelle Valli del Natisone.